Declino dei social media in Medio Oriente e Nord Africa, dove cala anche il sostegno alla libertà di espressione. Dal 2013 Facebook e Twitter hanno perso il 5% degli utenti nel mondo arabo: lo rivela una ricerca della Northwestern University del Qatar intitolata ‘Media Use Survey 2015’, che prende in esame i casi di Egitto, Tunisia, Libano, Qatar, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. Spopola invece WhatsApp, il preferito “tra tutte le fasce d’età” nel Paese dei Cedri, nel regno, in Qatar e negli Emirati, spiega lo studio ripreso dalla tv satellitare al-Arabiya.
A preoccupare sono i dati sul sostegno alla libertà di espressione, in calo rispetto al 2013 – dopo le ‘Primavere Arabe’ – tra gli utenti dei social media in Arabia Saudita ed Egitto, così come in Tunisia. Alla domanda se sia “giusto esprimere le proprie opinioni su Internet anche se sono sgradite”, in Arabia Saudita ha risposto “sì” il 64% degli intervistati rispetto al 74% del 2013. In Egitto si passa dal 48% di due anni fa al 45% e in Tunisia dal 57 al 37%.
Sostegno più convinto alla libertà di espressione, invece, in Qatar ed Emirati, dove si passa rispettivamente dal 57% del 2013 al 58% attuale e dal 59 al 61%.
L’Egitto – dove nell’estate 2013 è stato destituito il presidente eletto Mohamed Morsi, espressione dei Fratelli Musulmani, e dove al potere c’è il generale Abdel Fattah al-Sisi – “è l’unico Paese in cui si nota un aumento, dal 42 al 49%, del sostegno a normative più severe per Internet”, afferma lo studio che si basa su 6.093 interviste a persone con più di 18 anni condotte tra febbraio e marzo. In Egitto e Tunisia, tra l’altro, è calato di dieci punti percentuali in due anni il numero degli utenti che si sente libero di esprimere le proprie opinioni sul web.
Secondo la ricerca, in Medio Oriente e Nord Africa “non necessariamente si ritiene sia un fattore positivo l’effetto di democratizzazione di Internet”. Nella Tunisia del dopo Ben Ali, inoltre, sono diffusi i timori per il controllo delle attività online: ha paura di questo il 41% delle persone intervistate. Un dato che arriva al 47% in Arabia Saudita, dove comunque nel 2013 era al 53%.
La buona notizia per i media nel mondo arabo è che sale “dal 44% nel 2013 al 50% la fiducia nei media nazionali”, anche se scende dal 60 al 55% il dato su chi nota “miglioramenti della qualità delle notizie”.